Il lavoro è la nostra libertà

lavoro felicità

Indice dei Contenuti

Il lavoro influisce sui nostri rapporti sociali, sulla nostra indipendenza e quindi anche sulla nostra felicità: il lavoro è libertà.

In questa serie di articoli proveremo a capire quali sono gli ingredienti giusti per trovare libertà, affermazione e indipendenza economica attraverso il lavoro. Continua a leggere per scoprire di più.

Capitolo 1.

Vuoi lavorare? Partiamo dal principio

Il lavoro è la nostra libertà, la nostra indipendenza, la nostra vita

Bisogna appassionarsi al proprio lavoro per riuscire a trasformarlo in un piacere e non soltanto in un dovere. Il lavoro è il veicolo che ci permette di intessere relazioni sociali, che ci permette di avere una vita dignitosa e libera: dignitosa perché, lavorando, si può guadagnare, e, guadagnando, si può vivere agiatamente, ma anche libera perché grazie al lavoro si possono fare delle scelte autonome. Quindi bisogna credere in sé stessi ed accettare di mettersi in gioco.

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, e la sua Costituzione sancisce che: “la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Si tratta di affermazioni molto importanti per diversi motivi:

  • La costituzione sancisce un diritto al lavoro, ma anche un dovere al lavoro;
  • Si utilizza il verbo “promuovere” ed il soggetto che deve farlo è la Repubblica, cioè tutti noi, quindi spetta anche ad ogni singolo cittadino la responsabilità di promuovere condizioni per poter esercitare il diritto di lavorare, di essere proattivo nei confronti di questo diritto;
  • quando si introduce il concetto di “dovere” al lavoro si fornisce allo stesso tempo la libertà di farlo secondo “le proprie possibilità e la propria scelta”, quindi anche in questo caso si sottolinea implicitamente la necessità che ogni singolo cittadino si dia un progetto di lavoroche sia il risultato di una valutazione e di una scelta di quello che può fare e di quello che vuole fare;
  • si esplicita che l’utilità del lavoro è di contribuire al progresso, quindi al miglioramento continuo, sia a livello materiale che spirituale e quindi si evidenzia implicitamente che il lavoro è un valore, e quindi ha un impatto trasformativo sulla singola persona sia nella sua sfera materiale che spirituale (o potremmo anche dire interiore, emotiva ed affettiva).
  • Il lavoro è la nostra libertà, la nostra indipendenza, la nostra vita”…. “c’è un legame strettissimo tra il lavoro e la nostra personalità” …. “quando noi lavoriamo modifichiamo noi stessi, diamo una forma alla nostra vita”;
  • se non ho il lavoro non sono nessuno, crolla tutto: la Repubblica e la democrazia”….“con la disoccupazione le persone non perdono solo il lavoro, perdono se stesse, non sanno più chi sono, stanno male e producono infelicità” …. “quando non c’è lavoro perdiamo tutti perché si produce infelicità”;
  • amare il proprio lavoro è una vera e concreta forma di felicità sulla terra” ….“quello che spetta alle future generazioni ed ai futuri governi è anche di far si che ognuno di noi ami il proprio lavoro”.

(cit. Benigni, 2011)

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Giovani e lavoro: futuro sospeso tra paure e speranza

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